Le impressioni di Marcello Scifoni sulla Conferenza di Trieste

Data:
25 Dicembre 2010

Le impressioni di Marcello Scifoni sulla Conferenza di Trieste

Le impressioni di Marcello Scifoni sulla Conferenza di Trieste

Anche in pieno periodo di festività natalizie, continuano a giungerci commenti sulla Conferenza “Canottaggio e Scuola in Europa” che si è tenuta a Trieste gli scorsi 10 e 11 dicembre. Pubblichiamo questa volta le parole di Marcello Scifoni:

L’accoglienza del Comitato Friuli Venezia Giulia è stata eccezionale. Il Presidente Crozzoli ha curato ogni aspetto organizzativo consentendo agli ospiti di godersi due giornate di interessanti dibattiti nel meraviglioso contesto della città di Trieste.

Purtroppo, per impegni che mi hanno trattenuto a Roma nel pomeriggio di venerdì, ho potuto assistere solo alla seconda giornata del Seminario, ma nonostante ciò ho apprezzato molto gli interventi che si sono susseguiti dai quali ho potuto trarre proficue indicazioni anche per le nostre attività regionali legate alla scuola.

Un elemento si è subito evidenziato ascoltando i relatori provenienti dalla Croazia, Austria e Gran Bretagna: il mondo anglosassone segue delle logiche di istruzione completamente diverse da quelle degli altri Paesi. Lo Sport si pratica all’interno delle scuole ed è considerato una delle materie fondamentali. Le scuole dispongono di attrezzature e di risorse per avviare alla pratica sportiva gli alunni. Gli allenatori entrano nelle scuole e seguono i giovani atleti nel loro percorso coadiuvati dalle famiglie. Non esistono quindi i problemi che si manifestano qui da noi di trasferimento dalle scuole alle Società Sportive con le conseguenti assunzioni di responsabilità. Tutto è più semplice e più snello. Un esempio da imitare? E’ difficile pensare che in Italia si possa porre in atto una modifica così radicale del nostro sistema scolastico.

Gli altri relatori di Austria e Croazia hanno denunciato una situazione molto simile alla nostra dove c’è uno scollamento tra l’attività sportiva e quella scolastica. I risultati parlano chiaro. Esistono casi isolati di grandi affermazioni ma non esiste un ricambio generazionale costante che deriva da un sostegno dell’attività sportiva fin dai primi anni nelle scuole.

Allora cosa possiamo fare qui in Italia per modificare una situazione che non può portarci molto lontano? Il progetto presentato da Luigi Manzo “Remare a Scuola” lo conosciamo tutti ma non riusciamo mai a portarlo avanti fino in fondo. Noi del Lazio per esempio ci fermiamo solo alla fase regionale di indoor rowing. Troppo poco. Le Società vanno nelle scuole a reclutare i giovani senza poi più curarsi dei rapporti che necessariamente debbono invece essere mantenuti con gli insegnanti e con le famiglie. La formazione degli alunni deve essere completa e non può prescindere da una serie di fattori che vanno comunque presi in considerazione. Sembra utopia ma questa nostra situazione può essere migliorata. C’è bisogno di un impegno da parte del mondo dello sport, il CONI per primo, che si confronti con quello dell’istruzione al fine di far cambiare una mentalità di contrapposizione che fino ad oggi ha regnato sovrana.

Ben vengano questi interessanti Seminari che contribuiscono a farci capire che c’è necessità di cambiamento se si vuole introdurre il concetto che lo sport è fondamentale per la salute fisica e mentale dei giovani. Grazie al Comitato Friuli Venezia Giulia per questo importante contributo.

Ultimo aggiornamento

25 Dicembre 2010, 19:39

Commenti

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Salvataggio di un cookie con i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento